Monthly Archives: Ottobre 2016

Il fidanzamento del prete

  Ero seduto nell’opprimente silenzio della cella del seminario e stavo aspettando l’arrivo del mio amico chierico col quale, sfidando l’esercizio spirituale del silentium, avremmo fatto visita alle suore, dalle quali si arrivava passando per un lungo corridoio buio.
Lucianus, tutto eccitato e felice, piombò da me e io mi alzai all’istante.
– Sono contentissimo! Aspettiamo un bambino. Teresa è incinta!
– E ci crederà poi la madre superiora che è stata un’immacolata concezione? – chiesi con interesse, dato che Teresa era una suora.
– Non conta! Caro fratello, devo chiederti una cosa – mi prese le mani tra le sue. – Fammi da testimone.
– Secondo me il bambino è già una prova – risposi.
– No, ma che dici mattacchione…, parlo di stasera. Stasera sarà il grande giorno. Mi fidanzerò ufficialmente con Teresa.
Per qualche minuto camminammo a passi cauti sollevando le tonache mentre passavamo davanti alle celle degli altri seminaristi. Arrivati alle scale in fondo, attraversammo il corridoio e giungemmo alla familiare cella della suora, ove Teresa stava già aspettando, tutta agitata, il suo fidanzato. Lucianus, al posto delle fedi, aveva portato due rosari, che comunque credo siano un’ottima scelta per il fidanzamento di una suora e di un prete. Giunti innanzi alla cella Lucianus si fermò, sollevò gli occhi al cielo e si fece il segno della croce.
– Ti ringrazio Signore di avermi dato lei, grazie! – e aprì la porta per recarsi dalla creatura che aveva appena ringraziato.
Teresa arrossì immediatamente quando ci vide, il suo volto avvampava di felicità quando lei e il mio amico seminarista si abbracciarono. Da allora non ho più visto una coppia così felice.
– Beh, allora iniziamo! – disse Lucianus un po’ imbarazzato guardandosi intorno nella cella dove, oltre a noi tre, c’era anche una soror, di nome Ramona, la testimone di Teresa. Mi diressi al tavolo, accesi le candele e spensi la luce.
Lucianus si inginocchiò inebriato innanzi a Teresa: – Prometto… Accetta quest’anello come pegno del mio amore e… per le mie serie intenzioni. Sia quest’anello per te… la prova del mio amore e della mia intenzione che un giorno voglio… anzi vorrei poter chiedere la tua mano e… ma perché parlo così tanto? – concluse il suo discorsetto un po’ confuso, poi prese la mano di Teresa e le infilò al dito, un po’ maldestramente, l’anello del rosario.
– Grazie…– balbettò Teresa guardandosi intorno confusa – Che cosa devo dire? – chiese Teresa arrossendo fino alla punta delle orecchie e chiedendomi aiuto con lo sguardo.
– Prometti anche tu! – le consigliai amichevolmente.
– Va bene – disse rallegrandosi dell’idea. – Prometto di esserti moglie fedele… ovviamente se vorrai prendermi in moglie. E buona madre dei tuoi figli e buona compagna e… forse basta così – concluse i suoi pensieri e si piegò per baciare Lucianus sulla bocca, riuscendo però solo a baciarne il naso. Entrambi risero imbarazzati. Lucianus si avvicinò al tavolo e versò del vino da messa nei bicchieri, Teresa invece si diresse verso il letto e sdraiandosi a terra tirò fuori una scatolina e si sedette sul letto.
– Venite, desidero offrirvi qualcosa – disse sorridendo e disfacendo il pacchetto accuratamente legato. Le sue mani tremanti però si rivelarono più deboli della corda e così chiese l’aiuto di Lucianus.
– Venite, mangiate! – si rivolse a noi con volto radioso. – Ho preparato io stessa questi dolci – si vantò e intanto li sollevava uno per uno spiegandone il contenuto: – Qui ci sono le noci perciò non è molto dolce. In questo qui ci sono spicchi di mela tagliati sottili e cannella. È molto buono. Questo è alla crema, l’ho inventato io stessa – e accarezzando il volto di Lucianus, aggiunse: è il suo preferito!
Restammo a festeggiare sino all’alba. Una volta tornati in seminario mi separai da Lucianus e andai in cappella, dove allora non ero mai stato di mia iniziativa neanche una volta, e per la prima nella mia vita resi grazie a Dio e con cuore sincero iniziai a pregare rivolgendomi a lui.
Qualche settimana dopo Teresa uscì dal convento. Lucianus venne convocato dal vescovo per chiarire la sua vocazione, da lì non torno più in seminario. Sei mesi dopo lo incontrai al suo matrimonio; ci rallegrammo molto ed entrambi mi osservarono meravigliati quando gli raccontai che mi avevano cacciato dal seminario…