Ciò di cui dovrei tacere

(Last Updated On: 2017-01-02)

 „Il corridoio era deserto, non c’era neanche un’anima in giro. Poi un rumore strano mi colpì le orecchie, come un lontano mugolio di un animale. Forse un gatto o un ratto, cosa che in questo collegio non è esclusa. Il suono proveniva da uno dei locali posteriori e comincia ad assomigliare a qualcos’altro. Mi fermo davanti ad una porta chiusa da dove si sente chiaramente il mugolio, un suono spaventoso, più agghiacciante e straziante di un urlo acuto che penetra nella notte, perché quella è una paura temporanea, la voce del terrore, questa invece è la voce della sofferenza continua che non vuole terminare. Trattenendo il respiro e con movimenti prudenti spingo molto lentamente la maniglia… C’è qualcosa che mi spaventa trattenendomi dall’avvicinarmi, come se fosse lebbra, come se toccare o anche avvicinarsi fosse contagioso…”

 „Non riuscivo a guardare altrove, mi ci persi dentro, nella sua bellezza, nelle linee del suo volto, nell’arco della sua bocca. Il sole fece brillare i suoi capelli e delle ombre si stagliarono sul suo volto. Era sconcertante, credimi, avrei voluto annullarmi con una qualche magia per poter vedere in eterno questo volto. Credo che ne sarei contento, in quel minuto fatto di attimi e non mi sarei più liberato.”

 „Quella notte, più esattamente quella mattina, nonostante fossi sfinito, non riuscii a dormire neanche un minuto. Mi giravo e rigiravo, pensavo con inquietudine a ciò che avevo fatto. Avrei voluto descriverti quella situazione, ma non era una cosa semplice. Se ti sei già trovato in una simile situazione allora sai di cosa parlo. Diventi conscio di aver fatto qualcosa che non puoi far tornare indietro e che nessuno può cambiare. Nessuno. Hai un segreto da custodire, del quale non puoi parlarne con nessuno, che ti opprimerà e che per cui vedrai il mondo e gli uomini in maniera diversa e quando intorno a te rideranno serenamente, ti verrà in mente, magari non l’avessi fatto, e allora anche tu potrai ridere così.”