Gli sconsacrati

(Last Updated On: 2016-10-06)

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„Non ho paura delle persecuzioni e dell’ostracismo. Io affronto quelli che mi minacciano. Non sono spinto dalla vendetta, ma la verità deve essere rivelata. Il mio obiettivo non è offendere la fede degli altri. Ammetto che abbiamo bisogno di fede per poter vivere in modo umano questi tempi difficili. Il mio primo libro, Il Santuario degli infami, si basa sulle mie esperienze personali di vita in un seminario. Accuse infondate, calunnie e minacce si sono abbattute su di me negli ultimi tempi a causa di questo libro. La mia risposta ad essi è questo volume qui. Se qualcuno combatte contro qualcosa, non deve fermarsi ed alzare le mani a metà strada. In questo libro si trovano i pareri dei fedeli, persone timorate di Dio. Faccio dire loro, con le loro parole, il motivo per cui hanno perso la fede nei preti cattolici. Raccontano storie di menzogna, d’ipocrisia, di amanti, di abusi da parte della chiesa e delle spie in abito talare. Coloro che ascoltano la confessione dovrebbero essi stessi chiedere l’assoluzione per i loro peccati e chiedere perdono a Dio e agli uomini.” (Laszlo Malota)

 „Non sentì dentro di sé forza sufficiente per una vita di astinenza e quindi abbandonò. Bertalan Sándor faceva parte dell’ordine dei cappuccini, poi venne ordinato sacerdote ma, mentre la sua fede religiosa era incrollabile, ne ebbe abbastanza dei comportamenti subdoli, degli ambigui sospetti e dell’ipocrisia nella vita di tutti i giorni. Dichiarò pubblicamente la sua omosessualità, sebbene non volesse assolutamente farlo per stupire la società, ma soltanto per dichiarare la sua diversità. Inoltre vorrebbe che nessuno debba nascondere né l’omosessualità né la cristianità per stare bene nei propri panni. Lui ora è in pace con se stesso. Come ha detto durante la conversazione, ritiene esagerate le dichiarazioni della chiesa cattolica sulla sessualità, non gli piace neanche quando gli alti prelati vogliono affermare la loro giurisdizione curiosando non richiesti sotto le coperte altrui. Nel suo caso sentì la tensione aumentare col rivelarsi della sua omosessualità e non accettava, neanche a pensarci, soluzioni a metà. Non voleva più vivere nella menzogna né fingere e la responsabilità affidatagli gli suggerì che una persona può essere autentica soltanto se ha una vita trasparente. Ora sente che il suo miglior regalo è l’esilio volontario, gode d’una grandissima libertà e può fare del bene agli uomini senza vincoli e prescrizioni ufficiali. È fondatore e membro attivo della Comunità cristiana dei cinque pani ed afferma che non è necessariamente predeterminata la contrapposizione tra organizzazioni gay e la chiesa.” (Confessione di Bertalan Sándor)

 „Già da bambina aveva visto da vicino la vita dei preti e ciò che aveva visto non le era piaciuto per niente. Aveva notato che la chiesa si intreccia col potere e ciò che vede è molto lontano dalla dottrina di Gesù di Nazareth. Si scontrava continuamente nel materialismo più basso, nella meschinità e nel peccato, perciò si allontanò dalla chiesa ufficiale che agisce sotto il controllo e la tutela dell’Ufficio ecclesiastico statale e divenne membro della comunità Bokor di padre Bulányi. Ancora oggi definisce scandalosa la condizione dei preti perché non pagano le tasse, non devono lavorare duramente per ottenere il pane quotidiano e tutto ciò, secondo Margit Ádámosi, li ha resi molli e senza fede, così non è possibile evangelizzare il mondo con questa schiera. Similmente uno scandalo per lei è che in Ungheria ci sono molte parrocchie vuote e a Budapest vivono trentamila senzatetto, ma la chiesa non ha mai offerto i propri edifici vuoti come ricovero per i senzatetto. Pensa che i preti non sono servi di Dio o degli uomini ma vogliono governare e ricattare le anime. Invece di fare da tramite tra Dio e i credenti, si mettono in mezzo. Così non c’è proprio bisogno della confessione, che spesso è fonte di denuncia, ognuno deve confessare a se stesso, tanto il rendiconto finale avverrà da un’altra parte. Afferma inoltre con decisione che se davvero ci fosse la cristianità nel mondo non esisterebbe la guerra, non ci sarebbero omicidi. Credo che si tratti di tutt’altra cosa, non solo per una qualsiasi delle chiese cristiane, ma per ogni religione. La cristianità è una forma di vita, non semplicemente una religione.” (Confessione di Margit Ádámosi)

 „Ha trascorso due anni in un seminario a Eger, ma i suoi dubbi religiosi lo hanno portato altrove, nonostante fosse attratto dalla missione sacerdotale e fosse interessato a vivere una ricca vita spirituale in qualità di sacerdote diplomato. Una volta però sentì che la sua fede non era più così forte da dedicare tutta la vita a questa vocazione. E non sentì dentro di sé neanche tanta forza e fede da fare il voto di celibato al momento dell’ordinazione in quanto, così riteneva, vale per tutta la vita. Ferenc Papp pensava e pensa secondo le proprie idee anche riguardo ad altre cose. Avevo dubbi religiosi, – afferma – forse Gesù non era Dio, ma un profeta, col quale in questo senso non è possibile creare una relazione. Così anche riguardo alla santissima Trinità la penso diversamente. Vedo però che i peccati nascosti e non detti conducono ad altri peccati. Papp però non giudica, anzi è piuttosto comprensivo, e anche se sa bene che neanche i preti sono senza peccato, ritiene tuttavia che la maggior parte di essi esercita fedelmente la vocazione: vivono una vita di testimonianza e non si arruolano soltanto come guardiani della moralità.” (Confessione di Ferenc Papp)

 „Se non avessi incontrato nella comunità Bokor civili autentici e sacerdoti autentici, che rappresentano le idee di Gesù, e fossi rimasto nella cerchia di conoscenze nella quale mi rigiro tuttora, allora sicuramente sarei diventato ateo… – confessa Tamás Bulkai il quale, nonostante non sia diventato un infedele, non di rado era deluso degli uomini di fede unti e con la vocazione. Ha visto congiure, intrighi, materialismo, arroganza, gelosia, delazione, ipocrisia, fariseismo – tutte le peggiori cose umane, ma anche la bontà umana. Figlio d’una famiglia religiosa di Győr, studiò dai benedettini e conobbe il vero volto del socialismo, cercò conforto nella fede ma rimase deluso dalla chiesa. Sapeva, e naturalmente ne prese atto, che, come scherzo del mondo allora esistente, la polizia, gli organi per la sicurezza dello stato e l’ufficio ecclesiastico statale controllavano pesantemente le chiese. E sapeva anche che nella sala vescovile stava seduto il cosiddetto vescovo coi baffoni, che nel contempo era il custode del sigillo e naturalmente anche una talpa dei servizi segreti. Da allora non riesce a mandar giù questo fatto. E vede anche gli errori e la crisi della chiesa cattolica, ritiene che i preti stiano sorvegliando un barattolo di conserva invece di vivere la vita attuale. Sono disturbati dal misticismo del cattolicesimo dei seminari e dalle continue adulazioni del personale di servizio e quando giungono al punto di assumersi le mansioni dell’ordinazione sacerdotale, arrivano davvero a credere di essere degli eletti, di essere i governanti locali di Cristo e i suoi unici rappresentanti, senza di loro gli uomini non potrebbero salvarsi. Quindi si forma in loro un senso di superiorità che li rende dichiaratamente inadatti a creare dei rapporti umani paritari. La comunità Bokor, la compagnia di Bulányi, si contrappone invece a questo stato di cose, come ha confermato anche Tamás Bulkai nella sua presa di posizione religiosa. Qui il criterio base è di creare una comunità – spiega Bulkai – e una volta creata tu dirigi la comunità.” (Confessione di Tamás Bulkai)